martedì 27 gennaio 2015

Fuga nel mondo della lettura


Immaginate di entrare in una libreria, quella che di solito frequentate e di provare a resistere alla tentazione di iniziare a sfogliare i libri. Più facile a dirsi che a farsi.
Con le loro copertine intriganti e decorate ed il loro profumo intenso di carta stampata sono più invitanti delle sirene di Ulisse, sottrarvisi è impossibile. Basta aprirne uno, sfogliare le prime pagine, leggere qualche riga per incamminarsi in un sano circolo vizioso dal quale non si vuole più uscire: un libro tirerà l’altro.




Che la lettura fosse importante lo si sapeva da secoli, già ai tempi di Cicerone, che nel suo “Pro Archia poeta” affermava che “non esiste occupazione dell’animo più nobile […] è di stimolo ai giovani, costituisce un godimento per i vecchi, [i libri] rendono più belli i momenti felici, offrono rifugio e conforto in quelli dolorosi”. Così la lettura è compagna ideale per trascorrere il viaggio esistenziale, sino a Machiavelli che si rifugiava nella sua stanza assieme ai classici e quasi si trasferiva in loro, “entro nelle antique corti degli antiqui huomini,dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio, et che io nacqui per lui” e né la morte,né la povertà né qualche altro affanno lo disturbava.
Eppure recenti studi hanno dimostrato che in Italia si legge pochissimo. Complici i ritmi frenetici, la totale assenza di voglia ed il poco tempo a disposizione. Come trovarlo, allora?
La risposta la dà D.Pennac in “Come un romanzo” affermando che “il tempo per leggere come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere […]. La questione non è sapere se ho o non ho il tempo per leggere (tempo che nessuno,d’altronde, mi darà), ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore.” Perché leggere è, prima di tutto, un piacere che concediamo a noi stessi, un cibo delizioso per l’anima e la mente. Occorre tempo per leggere, questo sì, fosse solo per trovare il luogo adatto e la posizione giusta; ognuno ha le proprie preferenze: alcuni leggono con la musica a tutto volume nelle orecchie, altri al contrario, non riescono ad “immergersi” nella storia se non sono circondati dal più assoluto silenzio. C’è chi resta immobile in una posizione per ore ed ore e chi la cambia in continuazione per trovare quella ideale che non stanca.


A grande sorpresa, però, tra il restante gruppo dei “paladini della lettura”, italiani che si dilettano nel leggere, troviamo molti giovani. E chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere un adolescente abbandonare Twitter e  WhatsApp per dedicarsi interamente a un bel libro od un fumetto sorseggiando del tè caldo? Complici i libri di “nuova generazione”, come le saghe fantasy (Harry Potter, Shadowhunters… ) che hanno iniziato milioni di ragazzi al “culto della lettura”. Anche la scuola svolge un ruolo importante per “arruolare” nuovi seguaci, spesso introducendo nelle letture estive i libri che vedono come protagonisti proprio dei teenagers coinvolti in problemi tipici dell’adolescenza; nelle scuole tedesche, per esempio, è stato introdotto “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” per informare i giovani sugli incubi del mondo delle droghe. Ai meno “fortunati” toccano classici della letteratura italiana (e non solo), spesso non graditi dagli studenti come i loro preziosi amici cartacei d’avventure immaginarie, ma comunque importanti per la propria formazione culturale.
Però a volte è proprio la scuola ad iniettare un’idea negativa dei libri e della lettura, trasformando il piacere in un dovere tutt’altro che appassionante.
E ai coetanei che “accusano” i giovani lettori di non sapersi divertire, che li invitano a non perdere tempo con “roba antica”, si può rispondere sapientemente: «chi legge tutto il tempo non è che non abbia una vita, ha solo scelto di viverne molte. »
Esiste poi l’attuale questione del libro cartaceo contro quello digitale; quest’ultimo c’è chi lo preferisce per la praticità e chi lo condanna, colpevole di togliere la magia ed il gusto di sfogliarlo ed annusarlo. Qualunque sia la conclusione, l’importante è che ci si goda la lettura nel migliore dei modi.


I libri sono amici preziosi, portali incantati che ci portano a scoprire nuovi mondi nei quali scappare quando la realtà si fa troppo triste o pressante; ogni opera letta lascia segni su di noi, buoni o cattivi, visibili o impercettibili che siano; ci aiutano a conoscerci meglio ed a comprenderci, mettendoci davanti situazioni che chiedono: “e se fossi stato tu, al posto del personaggio, cosa avresti fatto?”
La passione per  loro non la si può inculcare né insegnare, deve venire da dentro affinché sia spontanea e bisognerebbe indirizzare i bambini su questa via sin da piccoli, portandoli magari nella biblioteca di quartiere per mostrare loro quanto possa essere meravigliosa la presenza imponente di tanti libri tutti insieme. E non stupirsi se, ammaliati da tanta bellezza, insistano per volerci restare per sempre. 




                            Bianca Fagioli
Istituto Magistrale “”Varrone”
Liceo Linguistico
Classe IV A